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Saturday, March 3, 2012

ControControinformazione : La Sinistra Italiana e la Siria

Ormai è un anno che non smetto di stupirmi di quello che continuo a leggere su alcuni siti della cosiddetta “controinformazione”, esteri ma soprattutto italiani. Della Primavera Araba ne parlano facendo una attenta analisi. Le rivolte vere, quelle meno vere, quelle false. Tutto si gioca su un unico filtro: sono queste rivolte contro un dittatore alleato delle potenze imperialiste (alias americani, israeliani, e in misura più tenue europei)???? Si? La Rivoluzione ha la R maiuscola! È senz’altro reale e non ci sono interferenze di alcun tipo. La riposta è no? Allora si tratta certamente di un complotto, di una macchinazione imperialista. Perché mai la gente dovrebbe ribellarsi ad un dittatore che contrasta il capitalismo mondiale, il sionismo, l’imperialismo? La gente certamente è ben felice di far parte di uno stato che si pone questi obiettivi. Quindi non si ribella certamente si sua volontà.

Questo è più o meno la posizione di gente come Fulvio Grimaldi, InfoPal ecc., che si nessuno fortunatamente si caga più di tanto, ma che hanno un notevole seguito in certi ambienti. Si possono tralasciare qui argomenti come il fatto che Assad non ha sparato un solo proiettile contro Israele dagli anni 70 (mentre ne ha sparati, e molti, contro i suoi stessi cittadini già nell’82 ad Hama). Il discorso in realtà dovrebbe partire da un radice ben più basilare. Perché al siriano medio dovrebbe importare della retorica anti imperialista e anti sionista del suo dittatore quando… beh.. è appunto un dittatore?  Quando non può votare, non può esprimersi, non può informarsi. Quando è schiacciato quotidianamente da un sistema retto dall’impunità, dall’arbitrarietà e dalla corruzione? Ma come si fa a chiudere gli occhi perfino sulla propria storia? Il caro duce combatteva pure lui i capitalisti in fin dei conti.. eppure sono certo che non fosse quello il tipo di problema che i partigiani avevano con lui.. 

Ci siamo sbagliati tutti. Negli ultimi 60 anni il primo nemico degli arabi non è stata Israele, e nemmeno gli Stati Uniti. Il primo nemico degli arabi erano (e sono) altri arabi che con qualche distorta ideologia di pan-qualcosa, o qualcosa-ismo li hanno tenuti in gabbia per decenni.
E’ facile stare qui, imbottiti delle nostre ideologie da salotto a classificare i buoni e cattivi come più ci aggrada e come piu’ soddisfa le nostre vetuste ideologie da novecento, mentre viviamo in un paese con tanti difetti, ma dove perfino uno come Fulvio Grimaldi è libero esprimere le sue stronze teorie sulla politica internazionale. E’ meno facile, almeno per me, però capire come si possa arrivare a pretendere che qualcuno che vive in uno stato d polizia possa e debba condividere gli stessi criteri.

Non ho nessuna risposta a ciò, ma posso dire una cosa; la primavera araba è stato probabilmente il primo evento del genere    che ho potuto seguire con occhio almeno ragionevolmente “esperto” (in fondo è iniziata 2 mesi dopo che son tornato da un anno e piu’ in Medio Oriente) e ciò che ho potuto leggere sui media di una certa parte della sinistra mi ha reso guardingo. In altri tempi ero abituato a credere ciecamente, ora non riesco più. Ringrazio quindi i vetusti vetero-stokazzo per aver rovinato buona parte della fiducia che riponevo nella parte politica che ho sempre ritenuto il mio ambiente naturale. E mentre io son qua a guardarmi intorno circospetto, migliaia di orrendi cospiratori versano sangue innocente sotto le bombe di Homs.  

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